RACCOGLIAMO ADESIONI! COME STUDENTI IN DIFESA DEI BENI COMUNI STIAMO FACENDO IL PULLMAN PER SIRACUSA.. CONTATTATECI! I RIFERIMENTI QUI SOTTO!
Ciao a tutt@,
qui sotto trovate un appello alla partecipazione al controvertice di siracusa (22-24 aprile) per contestare il G8 sull'ambiente. Il 16 a Napoli ci sarà un'assemblea di "coordinamento" per capire come andare e se riusciamo a fare di questo evento un passo nel percorso dei vari comitati che si sono mossi a Napoli come in regione. Sarà presente anche un compagno di catania di Officina Rebelde che ci spiegherà l'organizzazione delle giornate e dei problemi che stanno avendo con la questura.
Stiamo anche organizzando il viaggio. Siamo riusciti a trovare una soluzioni di 25-30 euro andata e ritorno (partenza 21 sera/notte - ritorno 23nott3/24 mattina prestissimo)). Ovviamente la cifra rimane bassa se riusciamo a riempire gli autobus.
Spero che l'appello sia accolto da quanti più comitati e strutture possibili.
per adesioni scrivere a napoli@attac.org
Le persone prima dei profitti!
Appello alle realtà campane per la costruzione dell’altro G8 a Siracusa 22-24 aprile
Dal 22 al 24 aprile a Siracusa si terrà il G18 (i soliti 8 più la Repubblica Ceca, Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia, Repubblica di Corea ed Egitto, Danimarca) sull’ambiente in vista del vertice di luglio alla Maddalena. I “grandi “inquinatori” della terra si riuniranno per discutere dei cambiamenti climatici.
Quei governi che attraverso le loro politiche ambientali sono la causa del surriscaldamento globale, perdita della biodiversità, discuteranno dei danni che devono ancora fare, escludendo le persone di quei territori, devastati dallo feroce sfruttamento di tali politiche.
Il Coordinamento Regionale SicilianNapoli, o contro il G8 propone, invece, una tre giorni di manifestazioni, incontri e dibattiti per discutere le alternative per un nuovo modello di società, che tenga in considerazione i limiti ambientali e la sopravvivenza del pianeta stesso. Il controvertice prevedono per il giorno 22 aprile dei forum di discussione su ambiente, infrastrutture e politiche sociali; il giorno 23 si parlerà dei temi del lavoro, del precariato e dell’immigrazione con successivo corteo e infine il 24 i forum verteranno sulle questioni della militarizzazione e della repressione.
In questa tre giorni saranno presenti i comitati di lotta siciliani in difesa del territorio, della salute, dei beni comuni e dell’antimafia sociale. Queste lotte, comuni a tutto il Mezzogiorno d’Italia, esprimono la volontà di costruire sulla base dell’anti-capitalismo, un fronte unito di lotta e di opposizione sociale radicato nei territori. Tanto più ora che le ricette economiche dei “Grandi padroni della Terra” dimostrano il loro fallimento e parallelamente avviene che il supposto modello di “sviluppo all’infinito” si infrange inesorabilmente contro i limiti fisici del pianeta. Un fronte capace di ri-pensare i modelli di vita, di produzione e di consumo al fine di liberarci dalle nubi di diossina, evitare la continua cementificazione del territorio e una sua riduzione a mera discarica in cui riversare gli scarti del sovra-consumo. Tutto ciò per una reale auto-determinazione, al fine di migliorare la vita dei delle persone e garantire la sopravvivenza delle generazioni future.
Siracusa e la Sicilia, così come l’intero Meridione, sono luoghi rappresentativi della distruzione ambientale e umana, causata dallo sfruttamento estremo del territorio in nome dello “sviluppo a tutti i costi” ed a esclusivo vantaggio del profitto privato e del gioco dei politicanti locali, così ben rappresentati in parlamento e al governo. Allo stesso tempo, è il Meridione il territorio in cui vivono molte delle lotte che hanno attraversato il Paese negli ultimi anni; dalla mobilitazione campana per un altro piano rifiuti che pone al centro la salute e l’ambiente alle battaglie per la ri-pubblicizzazione dell’acqua, passando per l’opposizione diffusa all’edificazione di nuovi eco-mostri e alla costruzione dell’inutile Ponte sullo Stretto.
Proprio nella nostra regione si sta consumando un grande scempio ambientale ad opera della giunta Bassolino e dei governi di centro sinistra e centro destra che si sono susseguiti. Le lotte che dalla rivolta di Pianura in poi si sono sviluppate sono arrivate alla chiusura di un ciclo e si stanno reinventando. L'apertura dell'inceneritore di Acerra è stato un duro colpo per le battaglie per un altro piano rifiuti, ma non sono state spazzate via. Ci sono, esistono e continuano il loro lavoro. Proprio per questo dovrebbero essere in prima fila contro la kermesse del Governo e delle potenze mondiali, che sono le responsabili dei disastri che viviamo, e far vedere al mondo le menzogne di Berlusconi e Bertolaso sull'uscita da emergenza rifiuti.
Il contro-vertice organizzato in Sicilia, oltre ad offrire la possibilità di un ragionamento complessivo su come le nostre lotte dovranno affrontare la crisi economica, sociale e ambientale in corso, potrà essere l’occasione per ribadire l’opposizione alle scelte del Governo e rilanciare quelle necessarie connessioni anti-capitaliste tra le lotte locali. Auspichiamo che si apra il dibattito per la costruzione di una larga rete anticrisi che possa elaborare soluzioni alternative alle attuali politiche governative.
A Londra in questi giorni le parole d'ordine delle contestazioni sono state: “Lavoro, giustizia, Clima – le persone prima dei profitti”. Soprattutto si è tanto parlato di unità e radicalità per esprimere un’alternativa globale al sistema capitalista. Su queste linee vogliamo costruire un’assemblea ampia e partecipata per Giovedì 16 Aprile, al fine di confrontarci circa la partecipazione al contro-G8 di Siracusa. A questa assemblea parteciperà anche un portavoce del coordinamento siciliano contro il G8.
Noi abitanti di questa terra devastata non vogliamo stare a guardare ancora una volta i così detti “grandi” che mortificano le nostre vite e offendono le nostre intelligenze.
Invitiamo tutt@ a partecipare per discutere e riflettere assieme sul percorso da intraprendere per questo controvertice.
Verso il controvertice di Siracusa 22-24 aprile
Assemblea pubblica Stop G8
Giovedì 16 aprile ore 17,30
Università L'Orientale, Aula Mura Greche P.zza S. Domenico - Napoli
Studenti in difesa dei beni comuni
Attac Napoli
Per aderire mandare una mail a napoli@attac.org
giovedì 16 aprile 2009
lunedì 13 aprile 2009
Gaza cibo e ritorno
QUESTA è SICUREZZA????
Forse sì, dal rischio che almeno qualcuno possa salvaresi! Ciao, Erminia Romano - Donne in Nero Napoli
Cari tutti , le "autorità" israeliane ancora una volta hanno colpito , un carico di 36 tonnellate di cibo , non è stato fatto passare per i motivi che sotto potrete leggere , anche questo è un crimine contro l'umanità !!!!!! Ancora una volta i nostri amici palestinesi , che non sono stati evidentemente ancora torturati abbastanza , si vedranno sottratte solo( rispetto all'enorme fabbisogno ) 36 tonnellate di cibo , cibo destinato vecchi , donne , bambini ......che già hanno enormemente sofferto a causa degli orrendi bombardamenti !!!!!! E' necessario muoversi in maniera determinata nei confronti di questi " signori della guerra " che già hanno seminato tanta morte e distruzione !!!!!!
Emma Buonvino da Genova
Giovedì 9 aprile 2009, El Arish
Ventiquattresimo giorno, quello del triplo carpiato: Alle 09:00 dal segretario del Governatore, che alle 13:30 – dopo solo quattro ore e mezza di attesa -ci rimbalza alla mezzaluna rossa, dallo stesso Mr. Sirag Sassy, che a sua volta ci rimbalza da Mr. Mohammed Taufik (è un film) il capo delle dogane del Sinai. Quest’ultimo ci propone di sottoscrivere una sorta di manleva, con la quale dichiariamo di ritirare il carico per nostra spontanea decisione (!!!) Opponiamo un netto rifiuto, spiegandogli come sono andate le cose che lui sa benissimo. Con l’amaro in bocca organizziamo seduta stante la spedizione telefonando a Gino Elghendi della Messina Spa, che se ne fa carico. Non ci resta che tornare al Valico di Rafah, zaini in spalla, per tentare di entrare nella Striscia di Gaza dove ci attendono i due container di medicinali, sulla base degli accordi stabiliti due settimane or sono. Naturalmente, come detto, qui vale tutto. Alla porta ci riferiscono di un avvicendamento del personale di frontiera: le pratiche per attraversare il confine Egitto – Palestina sono da rifare. Daccapo. Lo stato d’animo è immaginabile, o forse no. Fa buio. Non resta che tornare nell’amata El Arish, in attesa di notizie dalla nostra ambasciata.Martedì 7 aprile 2009, El Arish
Ventiduesimo giorno di stop. Mattina. Le telefonate sono le solite. Sempre tante, ma ormai molto simili tra loro. Alle 14:50 finalmente riceviamo per iscritto il fatidico numero di donazione del carico alimentare, passaggio fondamentale per il transito del carico, con la notifica di avvenuto inoltro al COGAT israeliano, in data 1°aprile. Speriamo. Il Paradosso supera sè stesso alle 15:30 quando la nostra ambasciata di Tel Aviv ci annuncia che ISRAELE VIETA IL TRANSITO DEL MIELE. La cosa era nell’aria da un paio di giorni, ma pensavamo fosse troppo assurda per essere vera. In un primo tempo ci avevano detto che il miele era un problema, in quanto “poteva esser stato sostituito con miele egiziano, non a norma” (sic). Abbiamo fatto presente che si trattava di miele italiano di prima qualità, con tanto di certificazione prodotta. Ci avevano quindi contestato l’importazione in Israele. Spiegato che trattavasi di mero transito ecco arrivato il veto: CON IL MIELE NON SI PASSA. Inevitabile un nostro comunicato stampa diffuso poi dall’ANSA:GAZA, AIUTI ALIMENTARI : ISRAELE PROIBISCE IL TRANSITO DEL MIELE.
TRENTASEI TONNELLATE DI CIBO RIENTRANO IN ITALIA.
L'Associazione Umanitaria Ligure MUSIC FOR PEACE, al 24° giorno di stop forzato dei quattro volontari impegnati nella missione verso GAZA con 36 tonnellate di aiuti alimentari al seguito, rende noto di aver ricevuto nel pomeriggio di ieri - ore 17:45 locali - l'ultima di un'incredibile serie di richieste:
"DOVETE TOGLIERE IL MIELE DAI 1800 PACCHI FAMIGLIA DESTINATI ALLA POPOLAZIONE DI GAZA: ISRAELE NON NE CONSENTE IL TRANSITO"
A riferirlo un consigliere dell'Ambasciata italiana a Tel Aviv, che dicendosi dispiaciuto ha comunicato l'incomprensibile veto dolciario imposto dalle autorità israeliane. "Non capiamo quale micidiale arma chimica si possa ricavare da ottimo miele italiano, ma una cosa è certa: con il carico imballato e pallettizzato è impossibile separare i temibili barattoli di miele dal resto degli aiuti - ha dichiarato Stefano Rebora - presidente dell'Associazione. Questa è solo l'ultima di una paradossale e incredibile serie di richieste e difficoltà che sono state sollevate per ostacolare in ogni modo la consegna degli aiuti alimentari a Gaza. Dopo 14 missioni, è la prima volta che assistiamo ad una simile tarantella burocratica - continua Rebora - dopo l'ultimo infruttuoso incontro con il governatore della regione egiziana del Nord-Sinai, conclusosi questa notte, constatiamo nei fatti l'impossibilità di consegnare a destinazione gli aiuti alimentari raccolti: abbiamo quindi deciso di farli rientrare in Italia" conclude.
A nulla è valso l'interessamento diretto - che dura ormai da oltre un mese - delle ambasciate italiane del Cairo e Tel Aviv, oltre a quello della Farnesina. Già nella mattinata di oggi Music For Peace inizierà le procedure per il rimpatrio del carico, attualmente stoccato ad El Arish presso un magazzino logistico collegato al WFP - PAM, mentre i volontari proseguiranno alla volta di Gaza per consegnare in loco i medicinali, che hanno già varcato il confine.
Ogni nostro intelocutore istituzionale ci ha rivolto la stessa richiesta: "Perchè non donate il carico alla Mezzaluna Rossa Egiziana?" dichiara Stefano Rebora "Questo sarebbe non solo contrario alla filosofia della nostra Associazione, basata sulla raccolta e sulla consegna DIRETTA degli aiuti, ma anche al più elementare buon senso, dopo che abbiamo potuto constatare e documentare come migliaia di tonnellate di aiuti umanitari giunti da tutto il mondo marciscano qui ad El Arish (40 km dal valico di Rafah, n.d.r.) ammucchiati all'aperto sotto pioggia e sole, da settimane se non da mesi."
Associazione Onlus Music For Peace – Genova
giovedì 2 aprile 2009
fate bene fratelli
l'appello che promuove il presidio e i promotori
"No alle discriminazioni! No al Pacchetto Sicurezza! Giovedì presidio all'Ospedale Fatebenefratelli - Adesioni"
Kante è una rifugiata politica della Costa D'Avorio. Kante è una donna che ha scelto di partorire all'Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, in un paese, l'Italia, in cui emergono forme di discriminazione sempre più gravi e preoccupanti. Kante è stata denunciata alla polizia con un fax dal Fatebenefratelli e il figlio neonato le è stato sottratto per quasi dieci giorni!! In attesa "di una verifica sulla sua identità"...
Il permesso di soggiorno di Kante infatti è scaduto, mentre è in atto il suo ricorso per ottenere l'asilo politico. Ma non è questo il punto in questione: la denuncia di Kante nasce dalla vergognosa ansia di applicare le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", come quella che
annulla il divieto di segnalazione per i migranti irregolari che vanno a curarsi o, come nel suo caso, a partorire. Un provvedimento che fà a pezzi le regole base del giuramento di Ippocrate e della convivenza civile.
Un'iniziativa illegale, quella del Fatebenefratelli, perchè il pacchetto sicurezza non è ancora legge dello Stato e quindi vige sempre il divieto di segnalazione. Ma anche un'iniziativa che dimostra la barbarie che ci aspetta se venisse approvato. In questo caso non solo per gli immigrati irregolari
ci sarà il rischio di segnalazione ed espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure mediche, ma sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del bambino, con un'incredibile condanna preventiva alla clandestinità amministrativa per le nuove generazioni!
Non è un caso che questa prima applicazione illegittima del pacchetto sicurezza avvenga proprio sul corpo di una donna, le più esposte e ricattabili anche all'interno della già difficile condizione dei
migranti e dei rifugiati in Italia.
Dobbiamo mobilitarci subito, per pretendere provvedimenti immediati contro i responsabili di quest'assurda iniziativa e per chiedere con forza che il "pacchetto sicurezza" non sia approvato. Diritti e dignità per tutte e tutti!
Giovedì 2 aprile ore 16.30 - Presidio sotto l'Ospedale
Fatebenefratelli (via Manzoni 220, a 500 mt dalla fermata della funicolare di Mergellina)
Partecipano al Presidio (adesioni in aggiornamento..):
Rete Antirazzista Napoletana - Medicina Democratica - Giuristi Democratici - Comitato Immigrati di Napoli - Onda Studentesca Napoletana - Associazione Libera - ASGI (ass. studi giuridici immigrazione) - Rdb - Cgil - Centri Sociali Napoletani - Cantieri Sociali - Coop. Dedalus - Associazione Priscilla - Collettivo Tiresia - Collettivo femminista Sora Rossa - Collettivo femminista Pachamama - Collettivo femminista Degeneri - UDI - Red Link - Movimento Precari Banchi Nuovi - Collettivo NoBorder_Napoli - Confederazione Cobas - Less - Assopace Napoli - ASSNI - Associazione senegalese - Sin. Critica - Ciss - Attac - Ya Basta Napoli
Ricordiamo che il 18 Aprile 2009 si sta costruendo una Manifestazione aCarattere Nazionale a Castelvolturno:"Stanchi del razzismo! Per un patto sociale di solidarietà: Diritti, dignità e permesso di soggiorno per tutti e tutte"
Il permesso di soggiorno di Kante infatti è scaduto, mentre è in atto il suo ricorso per ottenere l'asilo politico. Ma non è questo il punto in questione: la denuncia di Kante nasce dalla vergognosa ansia di applicare le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", come quella che
annulla il divieto di segnalazione per i migranti irregolari che vanno a curarsi o, come nel suo caso, a partorire. Un provvedimento che fà a pezzi le regole base del giuramento di Ippocrate e della convivenza civile.
Un'iniziativa illegale, quella del Fatebenefratelli, perchè il pacchetto sicurezza non è ancora legge dello Stato e quindi vige sempre il divieto di segnalazione. Ma anche un'iniziativa che dimostra la barbarie che ci aspetta se venisse approvato. In questo caso non solo per gli immigrati irregolari
ci sarà il rischio di segnalazione ed espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure mediche, ma sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del bambino, con un'incredibile condanna preventiva alla clandestinità amministrativa per le nuove generazioni!
Non è un caso che questa prima applicazione illegittima del pacchetto sicurezza avvenga proprio sul corpo di una donna, le più esposte e ricattabili anche all'interno della già difficile condizione dei
migranti e dei rifugiati in Italia.
Dobbiamo mobilitarci subito, per pretendere provvedimenti immediati contro i responsabili di quest'assurda iniziativa e per chiedere con forza che il "pacchetto sicurezza" non sia approvato. Diritti e dignità per tutte e tutti!
Giovedì 2 aprile ore 16.30 - Presidio sotto l'Ospedale
Fatebenefratelli (via Manzoni 220, a 500 mt dalla fermata della funicolare di Mergellina)
Partecipano al Presidio (adesioni in aggiornamento..):
Rete Antirazzista Napoletana - Medicina Democratica - Giuristi Democratici - Comitato Immigrati di Napoli - Onda Studentesca Napoletana - Associazione Libera - ASGI (ass. studi giuridici immigrazione) - Rdb - Cgil - Centri Sociali Napoletani - Cantieri Sociali - Coop. Dedalus - Associazione Priscilla - Collettivo Tiresia - Collettivo femminista Sora Rossa - Collettivo femminista Pachamama - Collettivo femminista Degeneri - UDI - Red Link - Movimento Precari Banchi Nuovi - Collettivo NoBorder_Napoli - Confederazione Cobas - Less - Assopace Napoli - ASSNI - Associazione senegalese - Sin. Critica - Ciss - Attac - Ya Basta Napoli
Ricordiamo che il 18 Aprile 2009 si sta costruendo una Manifestazione aCarattere Nazionale a Castelvolturno:"Stanchi del razzismo! Per un patto sociale di solidarietà: Diritti, dignità e permesso di soggiorno per tutti e tutte"
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